La Bibbia inizia col racconto di Dio che crea, che si sofferma a guardare il Suo operato e si compiace. La creazione ancora oggi dichiara la Sua esistenza, una creazione che, se pur in difficoltà, porta un indicibile varietà di specie e di fantasie che danno voce alla Sua personalità, ed danno gloria al Suo Creatore. L’uomo stesso è stato parte di questo progetto, usufruisce della creazione e a sua volta esprime il proprio “senso di creatività” nella vita quotidiana attraverso i propri talenti, le proprie inclinazioni.
Ecco il fil rouge che lega questa giornata che pone al centro Dio Creatore e la relazione con la creatura che, a sua volta attraverso l’arte,  esprime la propria creatività.
È una giornata all’insegna della lode a Dio, espressa in varie forme e mezzi. Ci sarà anche il tempo per assaporare l’arte culinaria e la convivialità.

Venite numerosi e invitate i vostri amici!

Scarica e stampa l’invito all’evento da distribuire ai tuoi amici!

Ecco tutte le informazioni!

Il primo è sabato 16 settembre: L’annuale Festa del Dono presso il giardino de “Il Gignoro”.

Volantino della Festa del dono 2017Liberiamoci dal dominio del denaro riscoprendo spazi e tempi di condivisione “gratuita”

Programma:

  • Letture bibliche e musica a tema
  • Laboratori e attività varie offerte in dono da singoli e associazioni per tutte le età
  • Mercatino dello scambio e del dono
  • Raccolta alimenti confezionati non deperibili per l’associazione Ronda della Carità
  • Merenda

Ecco tutte le informazioni!

Il secondo dura una settimana dal 17 al 24 settembre: Mostra sulla Riforma Radicale.

Invito Mostra sulla riforma radicale - settembre 2017Orari di apertura:
Ogni giorno h. 10,30-12,30 e h. 17,00-19,00

Domenica 17 settembre 2017
ore 10,30 | Culto di apertura con la predicazione del past. avventista Saverio Scuccimarri

sabato 23 settembre 2017
ore 17 | Dibattito sulla Riforma Radicale con Riccardo Burigana e Massimo Rubboli

Ecco tutte le informazioni!

Nel mese di novembre avremo il piacere di ospitare nei nostri locali il corso introduttivo al counseling cristiano di L’arca Teen Challenge.

Il corso si propone di fornire le basi introduttive di preparazione teorica e pratica per poter comprendere cosa sia l’attività di counseling in ambito cristiano. Al completamento del corso verrà rilasciato un attestato valido per l’accesso ai corsi di formazione avanzata (Livello 2), utili per la richiesta di accreditamento come Counsellor Cristiano da parte dell’ACC.

Abbiamo richiesto questo corso prima di tutto come un momento di formazione per i membri che hanno responsabilità nella nostra comunità o che semplicemente sentono un peso e un dono per la cura pastorale.

E’ con molto piacere che invitiamo partecipanti anche da altre chiese di Firenze e in Italia per condividere insieme questa esperienza.

INFORMAZIONI

  • Contributo spese per il corso: 130 euro per iscrizioni entro il 29 ottobre. Oltre tale date 150 euro.
  • Informazioni sul contenuto del corso al link Percorso di Formazione CC1
  • Data:
    11-12 novembre 2017 (prima parte)
    18-19 novembre 2017 (seconda parte)
  • Orario:
    sabato 9.00-18.00 con pausa pranzo
    domenica 09.00-18.00 con pausa pranzo
  • Indirizzo: Chiesa Evangelica, via Vigna Vecchia 15, Firenze
  • Persona di riferimento per i partecipanti esterni, per pernottamenti e logistica: Laura Biagioli (lalla.biagioli@libero.it) o Johan Soderkvist (corrispondente@vignavecchia.org)

Per informazioni sul corso e pagamenti si deve fare riferimento a:

L’arca Teen Challenge http://www.teenchallenge.it/event-items/firenze-corso-introduttivo-al-counseling-cristiano/

Per altre informazioni fare riferimento al consiglio di chiesa: consiglio@vignavecchia.org.

L’estate è finita!

“Purtroppo” dirà qualcuno perché significa che tutti sono rientrati a casa dopo vacanze più o meno lunghe. “Bello!” diranno altri perché significa che ripartiamo con le attività della nostra comunità.

Potete cominciare a prendere visione degl’appuntamenti di settembre e nello stesso tempo familiarizzare con il nuovo sito che da adesso informerà su chi siamo e cosa facciamo.

In particolare non perdetevi la prima domenica comunitaria che avremo insieme che sarà il 10 settembre: culto, pranzo al sacco e poi lo studio introduttivo alla 1 lettera ai Corinzi.

Anche quest’anno pare che le vetrine e i negozi si siano “portati avanti” con gli addobbi e le idee regalo.

La neve artificiale scoppiata dai cannoni si contrappone drasticamente ai 25 °C esterni, che facevano ben sperare nel ritorno di un’estate troppo corta.

Ma cosa esattamente accade in queste settimane che precedono il Natale?

Una festività che coinvolge tutti, grandi e piccoli, credenti e agnostici, italiani e stranieri, …

Una festività in cui nascono iniziative di solidarietà, in cui si auspica tutto l’impegno possibile nei dialoghi per la pace, sia essa domestica che internazionale …

… insomma una festività in cui, come spesso si suole dire, siamo tutti più buoni.

Non volendo svalutare tutti questi aspetti che provengono dalle nostre sensibilità e che hanno realmente “del buono”, resta il fatto che essi non incidono minimamente sulla nostra situazione spirituale, quella che riguarda la parte più intima di noi, quella cioè che ha a che fare con l’anima.

Ed è così che la rilettura del senso del Natale va assottigliandosi via via con atti e parole che abbracciano sia nobili ideali che atti consumistici.

Ma quanto resta di quel bambino che nasce , come profugo, e che non rispecchia i canoni del vincente, che anzi sovverte le aspettative e che dichiarerà “Io sono la via , la Verità e la Vita”?

Quanto resta di quel bambino che parla di un Padre che ama ogni persona in modo individuale e che desidera avere una relazione personale con ognuno, e che, per ciò, non necessita di nessun altro filtro o mediatore se non quello della croce che, nel tempo della morte, ha “abitato” proprio quel bambino posto in una mangiatoia, in terra straniera?

Il Natale è il tempo in cui ricordiamo che il Dono ci è stato fatto, che l’Amore è divenuto carne e ha abitato in mezzo a noi, che ci ha indicato la Via da intraprendere, ci ha raccontato la Verità su noi stessi e sull’amore del Padre, donandoci la Vita.

Solo così è possibile capire che quel bambino che nasce a Natale è la sola chiave di accesso al Padre: nei nostri rapporti con Dio, cioè, non possiamo né guadagnare né meritare nulla. Ed è proprio l’ammissione della nostra indigenza spirituale che permette a Dio di raggiungerci in Verità e speranza, dandoci la certezza che il Dono ora appartiene a noi personalmente. Resta dunque una questione di scelta, personale e non procrastinabile.

Gesù, un nome come tanti al tempo, figlio di un carpentiere di Nazareth, nato in una stalla e praticamente sconosciuto fino ai trent’anni, inizia a predicare e in tre anni sconvolge il mondo. In bene o in male?

I suoi concittadini lo guardano con sospetto – Da Nazareth può mai venire qualcosa di buono?- molti rimangono stupiti dalla sua autorità e moltissimi cercano di farsi guarire.

Ma definirlo non è semplice perché se ascoltiamo bene le sue parole, ci mette davanti ad una scelta radicale: imbroglione o Figlio di Dio? Profeta ebreo o Messia, cioè colui che viene a salvare? L’attesa di un salvatore, una promessa che riguardava il popolo d’Israele, è diventata un evento dalle proporzioni mondiali. Il figlio del falegname afferma di essere morto e risorto per il mondo. Non solo morto (ed è anche difficile da dimostrare archeologicamente), ma anche risorto!!!

Unica porta, scala, via per arrivare a Dio; pane di vita, luce del mondo: certo non sono definizioni molto accomodanti, di compromesso.

Con Gesù le mezze dichiarazioni non funzionano.

Se è stato un uomo buono, un maestro di vita, ha detto cose molto scomode e radicali: Chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la propria vita per amor mio, la salverà.

Se è stato un profeta come un altro, un guaritore itinerante: perché la sua memoria ci interroga ancora?

Perché i suoi seguaci hanno percorso il mondo con un annuncio chiamato la Buona Notizia?

Perché insistono a leggere e rileggere un libro antico come la Bibbia?

Certo non possiamo dimenticare l’impatto storico e politico del cristianesimo, che diventa religione di stato dell’Impero romano. Dobbiamo raccontare dei secoli che hanno visto la chiesa diventare sempre più forte e potente, capace di creare ed imporre la sua cultura religiosa. Dobbiamo parlare di chi ha tradito e tradisce il messaggio della Buona Notizia.

Eppure le parole del Cristo sopravvivono alla fine degli imperi e alle rivoluzioni, ai secoli intolleranti e al generale disinteresse del mondo moderno, arrivando fino a noi.

E Gesù di Nazareth ci domanda ancora oggi: E voi chi dite che io sia?