Carissime sorelle e carissimi fratelli, domenica scorsa siamo stati invitati a “uscire dalle nostre tende” e fortemente incitati a “sostituire” IO “trasformandolo” in NOI; ad abbandonare le nostre piccole “beghe” quotidiane e aprire sempre di più i nostri sguardi; ad osservare, con inclusione, ciò e chi ci circonda, sollevando la vista dal nostro “ombelico”.

I nostri fratelli Michael e Friday condividono con grande tristezza quella che potremmo chiamare una “giornata di ordinaria follia” accaduta in un solo giorno nel loro paese, la Nigeria.

Ecco quello che ci hanno scritto …

“I banditi uccidono otto poliziotti e due vigilantes nello stato di Kebbi. Diciannove persone uccise nello stato di Igbariam Anambra.

I rapitori uccidono due studenti della Greenfield University nello stato di Kaduna. I malviventi attaccano l’università statale di Lagos e distruggono diversi veicoli. Uomini armati uccidono nove persone intorno all’Università Chukwuemeka Odumegwu Ojukwu.

Uomini armati attaccano i soldati ad Amasiri, nello stato di Ebonyi. Il comando di area di polizia a Okigwe South è stato attaccato oggi, bruciato, cinque poliziotti uccisi. Boko Haram issa la bandiera a Kaure, nello stato del Niger. Boko Haram uccide un ufficiale e alcuni soldati a Mainok.

Uomini armati rapiscono il proprietario dell’hotel, sua moglie, tre figli, cinque ospiti e uno staff. I terroristi prendono il controllo degli spazi e delle autostrade non governate di Bornu. Spari ovunque ad Ama Hausa e Douglas Road Owerr. Un’altra formazione di sicurezza attaccata nello stato di Rivers, i soldati rimangono uccisi.

La casa di Sunday Igboho a Oyo è stata attaccata. Uomini armati rapiscono diversi studenti dell’Università di Agraria Markudi. Motociclisti Hausa e giovani yoruba combattono a Iyana-iba Lagos, vari feriti. Il palazzo di Igwe Ifitedunu nello stato di Anambra bruciato da uomini armati sconosciuti.

Ieri, uomini armati hanno sparato alla gamba del commissario statale Imo per l’imprenditorialità e l’acquisizione di competenze Iyke Umeh, e altri. L’aeronautica avrebbe sparato per errore a diversi soldati delle truppe di terra, uccidendone molti.”

Tutto questi fatti non ci lascino senza reazione; le famiglie dei nostri fratelli nigeriani sono in Patria ed è comprensibile la loro ansia e preoccupazione; la nostra supplica salga al Padre affinché interceda su questo martoriato paese, sui suoi abitanti, faccia cessare ogni forma di violenza e crudeltà; guidi le autorità costituite a scegliere il bene per il paese; Lui ripristini la pace e la legalità.

Proponiamo una notizia dal sito di Porte Aperte per la preghiera.

Il conflitto in corso nella Siria settentrionale sta colpendo anche migliaia di cristiani, che hanno bisogno del vostro aiuto! Preghiamo per il popolo siriano e per i cristiani in quest’area!

Porte Aperte/Open Doors è sul terreno e sta lavorando in tutta la Siria, compresa la tesa zona di confine nella regione settentrionale. Ci sono varie comunità cristiane nell’area attualmente bersaglio di azioni militari e le notizie dal terreno sono allarmanti. Le Nazioni Unite stimano che oltre 100.000 persone hanno già dovuto lasciare le loro case nella Siria settentrionale.

Dalla città di Qamishli, dove oltre i bombardamenti dell’attacco turco pare vi siano rivendicazioni di attacchi di estremisti affiliati all’ISIS, il pastore George, della Chiesa Evangelica dell’Alleanza nostra partner, ci comunicava poche ore fa che nel giro di poco sarebbero stati costretti alla fuga insieme a membri della sua chiesa, a causa dei forti bombardamenti. Contano di arrivare ad Al-Hasaka, dove noi abbiamo già allertato nostri partner per riceverli alla meglio. C’è un motivato timore che i miliziani estremisti mobilitati con questo attacco turco, usino particolare ferocia contro i cristiani, come purtroppo è già successo.

Dai nostri nel campo ci avvisano: “Confermiamo che è in atto uno spostamento continuo di colonne di mezzi e persone nella regione nord-est”. Ciò significa che potrebbe aumentare vistosamente il numero di coloro che sono costretti a lasciare le proprie case, in un luogo già devastato dall’ISIS e dalla lunga guerra civile. La situazione è spaventosa, e i credenti in Siria hanno bisogno delle vostre urgenti preghiere e del vostro sostegno.

Attraverso i nostri partner locali stiamo facendo tutto il possibile in queste condizioni, attraverso la distribuzione di cibo, l’assistenza medica, gli aiuti per l’inverno, ma non vogliamo bloccare i progetti di aiuto, formazione e per generare indipendenza economica nelle altre aree.

Grazie per stare al nostro fianco in questo difficilissimo momento per la Chiesa in Siria!

Continuate la lettura sul sito di Porte Aperte…

Come già annunciato con una mail abbiamo dovuto rimandare lo studio biblico che doveva essere fatto da Gaston.

Al suo posto faremo un incontro di preghiera

Chiediamo a tutti di venire con almeno una richiesta e un motivo di ringraziamento da condividere. Al resto penseremo insieme imparando qualcosa sulla preghiera e pregando e lodando Dio insieme.

Pranzo al sacco come già a

nnunciato!